
Lo scorso 21 ottobre gli studenti frequentanti il corso di specializzazione per Enotecnico hanno chiuso la prima parte (200 ore su 400 previste dal DM n.88 del 15 marzo 2010) del percorso di PCTO (ex alternanza scuola lavoro) presso cantine di eccellenza operanti nel territorio regionale e fuori regione, nella cantina didattica sperimentale dell’istituto e nella cantina del Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia” di Locorotondo.
Numerose sono state le opportunità formative offerte: per un gruppo di sei studenti il periodo di stage è stato suddiviso in due step, di cui il primo della durata di un mese trascorso nelle colline del Chianti e del Chianti Classico di Poggibonsi (SI) grazie alla disponibilità degli enologi della Cantina Melini del Gruppo Italiano Vini e della San Fabiano Calcinaia che tutti gli anni offrono ai nostri studenti una opportunità di crescita culturale e tecnico-professionale di ottimo livello.
Nel secondo step, della durata di quindici giorni, gli studenti sono stati coinvolti nelle prove di ricerca e sperimentazione su uve di Primitivo, Nero di Troia e Bombino nero nella cantina didattica dell’Istituto, che il prof. Ignazio Zara e il personale tecnico di cantina stanno realizzando in collaborazione con il Prof. Vito Paradiso dell’UNISALENTO (Percorso di laurea in Viticoltura ed Enologia) e il Dott. Luigi Sanarica della Ditta ENOLIFE di Montemesola (TA).
Un altro gruppo di cinque studenti, affidato al Dott. Pasquale Venerito del Centro di Ricerca, Formazione e Sperimentazione in Agricoltura Basile Caramia di Locorotondo, ha effettuato prove di microvinificazione sperimentali di uve prodotte dai vitigni autoctoni coltivati nei campi di conservazione del germoplasma viticolo pugliese del centro di ricerca.
La restante parte degli studenti è stata affidata agli enologi di cantine operanti nel territorio regionale con i quali hanno collaborato in tutte le fasi di trasformazione delle uve in vino e nelle attività di imbottigliamento, etichettatura, commercializzazione e comunicazione del vino. Per nostri studenti il bilancio è stato assolutamente positivo: "in tali contesti operativi" , dichiarano gli studenti, "attraverso il fare, abbiamo potuto valorizzare il nostro spirito di iniziativa, imparato a risolvere problemi, formulare ipotesi, confrontarci con il personale aziendale, valutare i risultati delle nostre scelte e accrescere il nostro bagaglio tecnico e professionale e sviluppare nuove competenze trasversali e tecniche".
"Tali azioni formative" , dichiara il DS prof.ssa Angelinda Griseta, "consentono efficacemente alla nostra scuola enologica di transitare realmente i futuri Enotecnici verso il mondo del lavoro, soddisfare le richieste delle cantine sempre più esigenti di personale altamente qualificato e con competenze specifiche, fondamentali per affrontare con armi vincenti la sfida della globalizzazione dei mercati. Si ringraziano tutte le cantine che da anni fanno rete con la nostra scuola, condividendo le proprie idee e utilizzando la loro azienda anche come aula didattica, consentendo ai futuri Enotecnici un più facile inserimento sul mondo del lavoro".